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UNA LETTERA APERTA AL SALGARIANO COMMISSARIO EUROPEO JANEZ POTOCNIK
E per opportuna conoscenza:
IL “PREMIO DONNE, PACE E AMBIENTE WANGARI MAATHAI” AD ANTONELLA LITTA
Dal “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo riceviamo e pubblichiamo.
Mercoledì 6 marzo 2013, a Roma, presso la Casa internazionale delle donne, insieme ad altre cinque donne impegnate per il bene comune è stata’ insignita del prestigioso riconoscimento del “Premio Donne, pace e ambiente Wangari Maathai” la dottoressa Antonella Litta, che da anni conosciamo ed apprezziamo per il suo straordinario impegno per la pace, l’ambiente, i diritti umani di tutti gli esseri umani, la legalita’ e la nonviolenza.
Come gia’ molte e molti altri hanno fatto, anche noi ci congratuliamo con Antonella Litta e riteniamo che questo riconoscimento costituisca un significativo sostegno alle importanti iniziative in cui e’ impegnata.
Avvicinandosi l’8 marzo – giornata della lotta delle donne per la liberazione dell’umanita’ – e’ opportuno sottolineare ancora una volta come la riflessione e l’impegno delle donne costituisca la corrente calda della nonviolenza in cammino, ovvero come dalla lotta delle donne scaturiscano valori, condotte e percorsi fondamentali per affermare ed inverare la dignita’ e i diritti di tutte e tutti; la solidarieta’ che riconosce, rispetta e libera; la comune responsabilita’ per la biosfera. Ed e’ altresi’ opportuno sottolineare ancora una volta anche come la lotta contro il femminicidio e la violenza sessuale, la lotta contro il maschilismo e il patriarcato, costituiscano impegni fondamentali ed ineludibili per tutte le persone e le esperienze impegnate per la pace, l’ambiente, la giustizia sociale, la solidarieta’, i diritti umani di tutti gli esseri umani, la liberazione dell’umanita’ da ogni oppressione e violenza.
Alleghiamo una breve notizia sulla dottoressa Antonella Litta e una nota per la stampa con cui l’Associazione “A Sud” (promotrice dell’iniziativa) presenta il “Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai”.
Il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo
Viterbo, 6 marzo 2013
Mittente: “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: nbawac@tin.it e centropacevt@gmail.com , web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Allegato primo: Una breve notizia sulla dottoressa Antonella Litta
Antonella Litta svolge l’attivita’ di medico di medicina generale a Nepi. E’ specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita’ di ricerca scientifica presso l’Universita’ di Roma “la Sapienza” e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu’ importanti studi scientifici italiani sull’interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista “Clinical and Esperimental Rheumatology”, n. 11, pp. 41-47, 1993. E’ referente locale dell’Associazione italiana medici per l’ambiente (International Society of Doctors for the Environment – Italia) e per questa associazione e’ responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su “Trasporto aereo come fattore d’inquinamento ambientale e danno alla salute”. E’ referente per l’Ordine dei medici di Viterbo per l’iniziativa congiunta Fnomceo-Isde “Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre”. Gia’ responsabile dell’associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e’ stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita’ di medico volontario nei paesi africani. E’ stata consigliera comunale. E’ partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta’ locali ed internazionali. Presidente del Comitato “Nepi per la pace”, e’ impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita’, alla nonviolenza e al rispetto dell’ambiente. E’ la portavoce del Comitato che si e’ opposto al mega-aeroporto di Viterbo e s’impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell’ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell’Associazione italiana medici per l’ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E’ oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell’arsenico nelle acque destinate a consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione.
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Allegato secondo: L’Associazione “A Sud” presenta il “Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai”
“La pace nel mondo dipende dalla difesa dell’ambiente” (Wangari Maathai)
L’associazione A Sud in collaborazione con la Casa Internazionale delle Donne e con il sostegno della Commissione delle elette del Comune di Roma presenta la seconda edizione del “Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai”, il 6 marzo 2013, alle ore 18, presso la Casa internazionale delle donne, Sala Tosi, via della Lungara n. 19, a Roma.
Cinque attiviste italiane riceveranno i premi Acqua, Fuoco, Terra, Aria e Animali; verra’ consegnato inoltre il premio speciale “Contro ogni violenza sulle donne”.
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Durante l’iniziativa che si terra’ il prossimo 6 marzo, presso la sede della Casa Internazionale delle Donne a Roma, Monica Cirinna’ – Presidente della Commissione delle elette del Comune di Roma – consegnera’ un riconoscimento per il loro impegno civile e politico a cinque attiviste italiane che lottano per la difesa dei diritti dei cittadini, dei territori e degli animali. Oltre ai premi Acqua, Terra, Fuoco, Aria e Animali, sara’ inoltre consegnato in questa occasione il Premio Speciale “Contro ogni violenza sulle donne”.
Il “Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai” nasce su iniziativa di A Sud nel 2012. La premiazione della prima edizione del Premio si e’ tenuta il 6 marzo 2012, quando a ricevere il Premio sono state Isabella Tomassi (Premio Terra), Simona Ricotti (Premio Fuoco), Consiglia Salvio (Premio Acqua) e Sara Turetta (Premio Aria).
Gia’ nella sua prima edizione, il premio ha costituito un’occasione per conferire un riconoscimento simbolico utile a dare visibilita’ a situazioni spesso conosciute tanto nei sud come nei nord del mondo, nelle quali molte donne sono coinvolte, spesso per organizzare progetti e mobilitazioni sociali in difesa del territorio. Molte di queste donne sono in pericolo proprio a causa dell’invisibilita’ a cui sono sottoposte. Istituire un Premio e costruire un’iniziativa pubblica promossa da un’importante istituzione come il Comune di Roma ha costituito inoltre una opportunita’ di diffusione di temi e di sensibilizzazione della cittadinanza, un sistema di protezione di situazioni critiche che attraverso il riconoscimento istituzionale e la visibilita’ internazionale possono prevenire eventuali ritorsioni.
Nel contesto attuale risulta sempre piu’ urgente incrociare i temi della pace e della solidarieta’ con quelli dei diritti di genere e ambientali. Parlare di ambiente e di impatti di disastri ambientali oggi vuol dire parlare di donne, le prime vittime dei conflitti ambientali ma anche sempre piu’ spesso le prime leader di proteste in difesa della terra. Ci sono donne che possono essere considerate eroine…
Una di esse, a cui e’ dedicato il premio, e’ senz’altro Wangari Muta Maathai, prima donna africana a ricevere il Nobel per la Pace nel 2004, che dichiaro’ al momento della premiazione: “Non ci puo’ essere pace senza sviluppo sostenibile e non ci puo’ essere sviluppo senza uno sfruttamento sostenibile dell’ambiente. La protezione dell’ecosistema deve essere considerata un mezzo per garantire la pace, in Paesi dove la scarsita’ delle risorse genera inevitabilmente instabilita’ politiche e sociali”. Wangari Maathai, deceduta il 25 settembre 2011 a Nairobi, Kenya, ha lottato per piu’ di trent’anni in difesa dell’ambiente e dei diritti delle donne ed ha contribuito in maniera significativa alla democratizzazione della sua nazione.
A ridosso della celebrazione dell’8 marzo, il premio ha l’obiettivo di testimoniare e dare un riconoscimento istituzionale alle donne italiane impegnate nelle lotte in difesa della pace, dei diritti di genere e dell’ambiente.
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Le premiate della seconda edizione
– Premio “Fuoco” per l’impegno in difesa del territorio e dei diritti contro la criminalita’ organizzata a Francesca Massimino della “Cooperativa Placido Rizzotto – Libera Terra” San Giuseppe Jato (Pa). Francesca Massimino, vicepresidente della cooperativa Placido Rizzotto – Libera Terra di San Giuseppe Jato, vive in un paese di circa novemila abitanti a 30 km da Palermo ed e’ in carrozzina a causa di un’atrofia muscolare spinale. Riscontrando innumerevoli ostacoli nella sua ricerca di un impiego, ha lavorato nei doposcuola e ha frequentato corsi di formazione, finche’ non si e’ finalmente imbattuta nel bando di selezione per la costituzione di una cooperativa per gestire i beni confiscati alla mafia. In undici anni di lavoro per la Cooperativa Placido Rizzotto – Libera Terra, Francesca si e’ impegnata strenuamente nella lotta contro la mafia e nell’impegno per il riconoscimento dei diritti dei soggetti svantaggiati, per una societa’ piu’ giusta basata sui principi della legalita’ e della solidarieta’, contribuendo a diffondere il concetto per cui la legalita’ non solo da’ lavoro, ma paga anche i contributi. Riallacciare il legame tra lotta alla mafia e alle criminalita’ per lo sviluppo, la legalita’ e la sostenibilita’ ambientale, riallacciare la responsabilita’ dell’impresa con i territori nelle quali queste operano, essere soggetti attivi di partecipazione e coesione di una comunita’, riallacciare il legame intergenerazionale, queste sono le sfide che insieme a Francesca Massimino la cooperativa Placido Rizzotto – Libera Terra sta portando avanti.
– Premio “Acqua” per l’impegno a tutela della salute dei cittadini e della salubrita’ del territorio ad Antonella Litta dell'”Associazione italiana medici per l’ambiente (Isde – Italia)” di Nepi (Vt). Antonella Litta, medico di medicina generale a Nepi, e’ specialista in Reumatologia, ha condotto una intensa attivita’ di ricerca scientifica presso l’Universita’ di Roma “La Sapienza” e ha contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu’ importanti studi scientifici italiani sull’interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista “Clinical and Esperimental Rheumatology”. E’ referente locale dell’Associazione italiana medici per l’ambiente (Isde – Italia) e per questa associazione e’ responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su “Trasporto aereo come fattore d’inquinamento ambientale e danno alla salute”. Gia’ responsabile dell’associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute), Antonella e’ referente per l’Ordine dei medici di Viterbo per l’iniziativa congiunta Fnomceo-Isde “Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre” e partecipa e sostiene programmi di solidarieta’ locali e internazionali. Presidente del Comitato “Nepi per la pace”, Antonella e’ impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita’, alla nonviolenza e al rispetto dell’ambiente. E’ portavoce del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e che si impegna per la riduzione del trasporto aereo. Come rappresentante dell’Isde ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E’ oggi figura di riferimento nella denuncia della presenza dell’arsenico nelle acque destinate a consumo umano e nella proposta di iniziative specifiche da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione.
– Premio “Aria” per l’impegno in difesa del diritto alla salute e per la pace a Maria Concetta Gualato del “Comitato Mamme No Muos” di Niscemi (Cl). Maria Concetta Gualato e’ portavoce del Comitato Mamme No M.U.O.S. di Niscemi (Cl). Niscemi e’ diventata il cuore pulsante di una lotta fatta da cittadini e attivisti che hanno deciso di difendere a tutti i costi il diritto alla salute, all’ambiente, all’autodeterminazione del proprio territorio, esprimendo il netto rifiuto della guerra e di ogni strumento di offesa. Le mamme del Comitato Mamme No Muos sono impegnate in prima linea sul loro territorio, per il rispetto della cultura ambientale e in difesa della salute dei cittadini, con particolare riguardo alla salute delle giovanissime generazioni, rappresentate dai loro figli. Da novembre, le Mamme No Muos, insieme agli altri comitati, stanno presidiando la base Ulmo di Niscemi, per bloccare il passaggio dei mezzi che trasportano strumenti per la costruzione del Muos. L’impegno del Comitato Mamme No Muos e’ contro ogni principio di guerra, nel rispetto reciproco, in nome della pace e della fratellanza universale. Il comitato e’ impegnato per dare visibilita’, non soltanto all’emergenza Muos, ma anche ai terribili effetti sulla salute provocati dai veleni che da oltre venti anni le 43 antenne in funzione sul territorio di Niscemi sprigionano, nella ferma convinzione che i tumori alla tiroide, agli organi riproduttivi e i distacchi della retina in adolescenti non possano non essere collegati all’emissione delle onde elettromagnetiche.
– Premio “Terra” per l’impegno contro la speculazione edilizia e il consumo di suolo ad Anna Maria Bianchi dell’associazione “Carte in regola” di Roma. Anna Maria Bianchi fino a qualche tempo fa era regista e autrice televisiva, per poi diventare una cittadina attiva a tempo pieno, impegnata con CarteinRegola nella prospettiva di tornare a essere entrambe le cose. CarteinRegola e’ un laboratorio di cittadini, associazioni e comitati che vuole lavorare sulle Regole. Le Regole da inventare, le Regole da cambiare, le Regole da difendere. Regole che riguardano l’urbanistica, la mobilita’, l’ambiente. La storia di Carteinregola e’ recentissima ma molto intensa: partiti il primo dicembre 2012 con un’iniziativa dal titolo “Piediperterra”, hanno percorso cinque km a piedi, attraversando tre Municipi, per raccontare luoghi emblematici delle criticita’ urbane. Il lavoro di CarteinRegola e’ proseguito poi con l’organizzazione di presidi in Campidoglio, per testimoniare la loro contrarieta’ alla colata di cemento sulla citta’ e sull’Agro romano, in via di approvazione attraverso 64 delibere. Attualmente, CarteinRegola sta lavorando alle Regole per il Comune di Roma, da consegnare a coloro che si candideranno a guidare la citta’, ma anche a tutti i cittadini che devono fare delle scelte per decidere in quale citta’ vogliono vivere. La convinzione che guida il lavoro di CarteinRegola e’ che le Regole non siano un punto di arrivo, ma un punto di partenza, per costruire un mondo solidale e condiviso, per restituire dignita’ e significato all’esistenza di ciascuno e perche’ costruire un mondo migliore per tutti e per tutte non sia solo il solito modo di dire.
– Premio “Animali” per l’impegno in difesa dei diritti degli animali (dedicato alla memoria del vicequestore aggiunto del Corpo forestale dello Stato dottoressa Maria Rosaria Esposito. Venuta a mancare prematuramente lo scorso anno, la dottoressa Maria Rosaria Esposito e’ stata il primo comandante designato al Nirda, il Nucleo Investigativo Reati ai Danni degli Animali, istituito dopo l’approvazione della Legge 189/04 sul maltrattamento di animali. In questa veste la dottoressa Esposito aveva personalmente diretto numerose inchieste brillantemente confermate dalle sentenze di condanna nei confronti degli imputati. La dottoressa Esposito ha ottenuto moltissimi risultati, distinguendosi per lo spirito di collaborazione ed ascolto dimostrato nei confronti del mondo del volontariato animalista, coniugandolo con il senso dello Stato e del dovere) a Laura Gulotta dell'”Associazione Eolo a 4 Zampe” di Lipari (Me). Dal 2001 Laura Gulotta vive e lavora alle isole Eolie dove svolge l’attivita’ di medico veterinario. Sin dall’inizio consapevole delle avversita’ nelle quali gli animali vivevano e vivono spesso per l’indifferenza umana che li condanna ad essere vaganti di quella “vaga” legislazione che non considerava il cane od il gatto se non come “res”, una “cosa”. Allo scopo di dar loro voce e grazie al comune intento di amici, nel 2002 nasce l’associazione Eolo a 4 zampe. Da quell’anno l’associazione ha condotto tante battaglie, ha salvato tanti animali strappandoli al loro destino. Nel 2012 l’Associazione Eolo a 4 Zampe, in collaborazione con l’Enpa e con le autorita’ comunali, ha portato avanti, sul territorio di Lipari, un’operazione antirandagismo che ha visto la cattura, l’identificazione, la sterilizzazione e il successivo rilascio di 158 animali tra cani e gatti. Gli interventi chirurgici su cani e gatti sono stati effettuati presso l’ambulatorio chirurgico dell’Associazione, realizzato grazie all’impegno di Laura Gulotta, che da anni si batte per risolvere il problema randagismo nell’arcipelago delle Eolie occupandosi personalmente delle sterilizzazioni dei randagi.
– Premio speciale “Contro ogni violenza sulle donne” per l’impegno sul territorio contro le discriminazioni e la violenza di genere” a Daniella Ceci del Centro Antiviolenza “Roberta Lanzino” di Cosenza. Daniella Ceci, insegnante di storia e filosofia, e’ socia fondatrice del Centro contro la violenza alle donne “Roberta Lanzino”, dal 1989. Fin dalla nascita del Centro s’impegna, in forma di volontariato, come operatrice di accoglienza nell’ascolto e nell’accompagnamento alle donne vittime di violenza. Il Centro “Roberta Lanzino” opera da piu’ di 20 anni a Cosenza, ma la sua attivita’ e’ rivolta all’intera regione Calabria. Al centro della pratica di accoglienza delle operatrici e’ la donna ed il suo bisogno di un progetto per uscire dalla violenza, nella convinzione che ogni donna abbia una storia e che questa vada ascoltata senza giudizio ne’ pregiudizio, ma dandole valore, rafforzandola. Tra le attivita’ del Centro: colloqui telefonici e di accoglienza, ospitalita’ in casa-rifugio, l’attivazione di percorsi personalizzati per uscire da situazioni di violenza, consulenze legali e psicologiche gratuite, costituzione di parte civile del Centro a fianco delle donne nei casi di particolare criticita’. Il servizio di Accoglienza nella Casa Rifugio ad indirizzo segreto, assicurato dal 2000 al 2009 presso locali gestiti dal Centro, e’ stato sospeso nel luglio 2011. Attualmente le ospitalita’ sono inoltrate presso altre strutture presenti sul territorio calabrese e nazionale. Complessivamente negli ultimi dieci anni sono state accolte dal Centro Antiviolenza “Roberta Lanzino” circa duemila donne.
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Le premiate della prima edizione
– Premio Terra a Isabella Tomassi. Isabella Tomassi, abitante di Pescomaggiore al centro del cratere aquilano, incarna la nuova generazione delle attiviste italiane che promuovono processi dal basso per la costruzione di una societa’ piu’ equa e rispettosa dell’ambiente, del territorio e dei suoi abitanti. Dal suo insediamento a Pescomaggiore, Isabella e’ stata fra i promotori del processo di rivitalizzazione della vita comunitaria e delle pratiche tradizionali del piccolo borgo. Dopo il terribile terremoto che ha colpito la Provincia de L’Aquila, Isabella si e’ distinta per il suo ruolo nella realizzazione del progetto Eva, ecovillaggio autocostruito, esperienza di eccellenza di ricostruzione abitativa e sociale.
– Premio fuoco a Simona Ricotti. Simona Ricotti, residente a Civitavecchia, territorio martoriato dell’Alto Lazio, e’ da sempre impegnata nella difesa dell’ambiente, nella tutela dei diritti delle donne, nell’affermazione di una cultura della pace. Instancabile attivista del comitato No Coke, membro del Forum Ambientalista e vicepresidente dell’associazione antimafia “Caponnetto” si e’ distinta per il suo impegno per la realizzazione di un mondo piu’ giusto e socialmente e ambientalmente sostenibile e per il suo ruolo nella comunita’ civitavecchiese. Ogni giorno nel suo territorio Simona mette in pratica i suoi ideali costruendo alternative alle pratiche mafiose, all’attacco dei diritti e alla distruzione dell’ambiente.
– Premio Acqua a Consiglia Salvio. Consiglia Salvio, attivista napoletana, e’ una figura centrale del Forum dei Movimenti italiani per l’acqua. Membro della Cvx Gesu’ Nuovo di Napoli, della Rete di Lilliput e referente del coordinamento regionale campano per la gestione pubblica dell’acqua, Consiglia ha dedicato la sua vita alla difesa dei diritti, dei beni comuni e alla promozione della pace in un territorio fortemente colpito dalle attivita’ camorriste, dalla distruzione ambientale e dalla disgregazione sociale. Attraverso i suoi numerosi impegni Consiglia prodiga ogni giorno un contributo fondamentale al miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti del suo territorio e al loro accesso ai diritti.
– Premio Aria a Sara Turetta. Dopo anni di volontariato nei canili del milanese, Sara Turetta decide, in seguito ad un viaggio fatto nell’agosto del 2001 in cui ha conosciuto personalmente le condizioni dei cani randagi romeni, di dedicarsi anima e corpo alla loro drammatica situazione. Impiegata in una prestigiosa agenzia di pubblicita’ nel 2002 da’ definitivamente le dimissioni per poter gestire il nascente programma di sterilizzazione avviato in una localita’ di provincia. Da allora vive tra l’Italia e la Romania e si occupa a tempo pieno di dirigere l’associazione che ha fondato, “Save the Dogs and other Animals”, che, a dieci anni da quell’inizio, conta 40 operatori in Romania e 5 attivi presso l’ufficio di raccolta fondi di Milano.
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Per ulteriori informazioni: “A Sud – Ecologia e Cooperazione Onlus”, via Romano Calo’ 48/50, 00139 Roma, tel. 068803570, fax: 0696039813, sito: www.asud.net , email: redazione@asud.net
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VERSO L’8 MARZO
Dal “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo riceviamo e pubblichiamo.
L’8 marzo, giornata internazionale di lotta delle donne per la liberazione comune, e’ insieme al primo maggio la piu’ importante ricorrenza del movimento delle oppresse e degli oppressi in lotta per la liberazione dell’umanita’.
Quest’anno l’8 marzo viene dopo la straordinaria riuscita della manifestazione nonviolenta mondiale “One billion rising” del 14 febbraio, e puo’ e deve raccoglierne il prezioso frutto di coscientizzazione e di mobilitazione, e quella coscientizzazione e quella mobilitazione accrescerle e ridiffonderle ovunque.
La lotta contro il femminicidio e la violenza sessuale, la lotta contro il maschilismo e il patriarcato, l’impegno in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani: sono compiti fondamentali ed ineludibili di ogni persona senziente e pensante, di ogni persona di volonta’ buona, di tutti i movimenti per la giustizia sociale e la liberazione comune, equosolidali ed ecopacifisti, di tutte le istituzioni democratiche, della societa’ civile mondiale, dell’umanita’ intera.
Il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo
Viterbo, 4 marzo 2013
Mittente: “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: nbawac@tin.it e centropacevt@gmail.com , web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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MAI PIU’ ROGHI
Dal “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo, riceviamo e pubblichiamo
Il 17 febbraio del 1600 Giordano Bruno veniva ucciso sul rogo.
Ed ogni giorno ancora nuovi roghi si accendono, ancora nuove vittime bruciano.
Le ingiustizie e le devastazioni planetarie, le guerre e le dittature, il maschilismo e il patriarcato, il razzismo e la persecuzione di ogni altro (dimentichi gli assassini che ogni essere umano e’ altro per ogni altro essere umano, ognuno diverso, ognuno unico, ed insieme tutti uniti da una stessa umanita’), il fanatismo e l’intolleranza, il militarismo e lo schiavismo, il regime della corruzione e i poteri criminali, le mille forme del totalitarismo e dello sfruttamento, dell’oppressione che tutto mercifica e aliena, ogni giorno accendono nuovi roghi, ogni giorno cuociono e riducono in cenere e fumo e silenzio ed annientano infine i vivi corpi, le vive esistenze di esseri umani.
Ogni giorno Giordano Bruno torna a salire sul rogo.
Come a Fiumicino ancora pochi giorni fa.
Come in Afghanistan sotto i bombardamenti della coalizione imperiale di cui anche l’Italia illegalmente, criminalmente fa parte.
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Questo orrore deve finire.
E potra’ finire solo se un’insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze vi porra’ termine.
“Per dignita’, non per odio”; per decenza, per rispetto di se’ e degli altri, per senso di giustizia, per passione di liberta’, per sentimento di solidarieta’; per riconoscimento di umanita’, per responsabilita’ personale e collettiva verso tutto il mondo vivente di cui tutte e tutti siamo parte e che e’ la nostra casa comune.
Mai piu’ roghi. Mai piu’ persecuzioni.
Pace, vita, civile convivenza, dignita’ e diritti per tuttti gli esseri umani.
La nonviolenza e’ in cammino.
Il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo
Viterbo, 17 febbraio 2013
Mittente: “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: nbawac@tin.it e centropacevt@gmail.com , web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Ma se la politica fosse un’altra cosa?
di Riccardo Orioles
Una mezza dozzina di donne del quartiere – quelle che hanno partecipato alla lotta per non far chiudere l’unica scuola di San Cristoforo – ha avuto un’idea bislacca: “Vogliamo fare politica. Ma senza politici. Noi, che chi ci viene dietro”. Ed hanno fatto una lista. Ne abbiamo già parlato? Ne parleremo ancora. Perché, fra tutte le grandi e inutili storie “politiche” che girano ora, questa è politica con la P maiuscola. Non solo qui e non solo ora. La politica fa, la politica dice… “La politica”, in Italia, oggi è costituita da circa cinquantamila persone (nomenklatura, Vip, propagandisti, qualche intellettuale) che assommano in se stessi i poteri, l’etica, il “dibbattito” e la pubblica opinione. La Seconda Repubblica è stata molto meno repubblicana della prima, popolata da partiti, iscritti, militanti e sezioni che la collegavano direttamente alle rivoluzioni democratiche dell’Ottocento. Nella Seconda tutto ciò è stato ipocritamente caricaturato: partiti di cartapesta al posto dei partiti veri, militanti la cui militanza s’esauriva in due ore di “primarie”, iscritti col tesserino di plastica senza potere alcuno se non di applaudire. Nella Terza, che comincia ora, l’ipocrisia è finita: i partiti sono due e obbligatori, l’iscritto può cantare – a scelta – “Io Mi Fido Di Te” o “Meno Male Che Ci sei Tu”, la militanza consiste in riti tribali e c’è la la massima libertà di votare per chiunque, purché sia stato approvato da una Segreteria responsabile e in linea col Partito. Tutto questo ricorda l’Ancient Regime (“mangino delle brioches”) o la Russia prima della caduta del Muro: sfiducia in basso, cecità in alto, e catastrofe finale. Fra miseria e assenteismo, fra lo sfacelo delle periferie e l’arroganza dei quartieri alti, abbiamo dimenticato, fra le altre cose, come si fa a votare. Abbiamo votato per gente scelta da altri (la legge italiana non prevede la scelta dei candidati), fra una propaganda assordante, con fantasmi e paure artificialmente montate da tecnici della disinformatsija in confronto ai quali Beria o Goebbels erano dei dilettanti. Abbiamo votato comunque, perché votare è un dovere persino in queste condizioni. Ma le elezioni democratiche sono un’altra cosa. Sono libere, sono personali, sono una scelta concreta non fra un Vip e l’altro ma fra diversi modi di vivere e fra diverse categorie di persone. Tutto questo per dire che ormai la democrazia va ricercata col lanternino. Forse più nelle piccole che nelle grosse occasioni. Un’occasione piccolissima, un’elezione proprio di serie B, è – per esempio – quella che ci sarà fra un paio di settimane a Catania. In questa città del Sud, come in tutte le altre, s’è votato per tutto ( Stato, Regione, Regno e Impero) ed è come se non si fosse votato per niente. Si vota ora per il comune e la provincia, e anche per le piccole circoscrizioni. Nella prima di esse, quella di San Cristoforo, il quartiere più povero e più centrale, c’è una lista Politica, finalmente, di politica vera. E’ quella senza politici, fatta da quella mezza dozzina di donne – Melina, Piera, Francesca, Claudia e le altre – che in questi due anni hanno lottato veramente e dal basso per difendere il loro quartiere, la scuola dei loro figli, la loro vita reale. Io direi di appoggiarle, nella loro piccolissima elezione, come se fossero il centro di tutto, il partito più importante. Contano più di Veltroni e Bertinotti, per la sinistra da fare, quella vera. Non solo nel loro quartiere, non solo qui.
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